Ma chi può essere un attore del circuito?

La prima linea della filiera, che permette di mettere in atto il circolo del riciclo, è sicuramente quella composta da filatori, tessitori e produttori / brand di abbigliamento. Una catena che, partendo dal riciclo dei capi usati e la creazione di nuovi filati riciclati, arriva fino al prodotto finale. In Italia si stima che solo l’1% dei capi usati vengono riciclati in ottica textile to textile, ritornando quindi in forma di filato. Gli attori del circuito Atotus si impegnano ogni giorno per aumentare questa percentuale.

Alle aziende del mondo tessile si aggiungono altri due attori che, insieme a noi, creano il circolo virtuoso dell’Upcycling: scuole di moda e designers. Attraverso il recupero di capi e tessuti di qualità ma magari difettosi o ormai fuori moda, grazie alla creatività e alle competenze tessili, creiamo nuove collezioni a impatto zero dando più valore a capi che lo avevano ormai perso.

Infine, gli enti del terzo settore che con noi rimettono in circolo i capi da bambino o premaman ancora in buono stato che recuperiamo, creando un piccolo circolo del riuso a sostegno di persone svantaggiate.

Altro fattore fondamentale che tutti gli attori del circuito possiedono è la lungimiranza e il coraggio di dar fiducia a un nuovo progetto. Quando si entra nel mondo industriale questo non è per niente scontato e chi ha deciso di sposare il progetto ha voluto mettersi in gioco con noi.

Quello che abbiamo detto a tutti dall’inizio, e continueremo a dire, è un motto molto inflazionato ma decisamente adatto a questo progetto: l’unione fa la forza.

Ricapitolando: Filatori, Tessitori, Produttori, Scuole di moda, Designer, Enti non profit